Nel 1916, ad opera di Mario di Carpegna, aristocratico appartenente alla "Guardia nobile" del Papa, fu fondata l'ASCI (Associazione Scoutistica Cattolici Italiani) con approvazione pontificia e la nomina di un Assistente Ecclesiasti
Nel dopoguerra le due associazioni conobbero una fase di rapida crescita, in un clima di leale collaborazioneed interazione con la Chiesa ; in entrambe si veniva strutturando la formazione dei capi e lentamente ci si apriva ad una crescente collaborazione fra le due stesse associazioni, caratterizzate da una forte attenzione ai ragazzi, al liguaggio per dialogare con loro senza troppi formalismi: la ventata del '68, che provocò il crollo di molte aggregazioni nel mondo giovanile, fu assorbità dallo scoutismo cattolico in maniera quasi indolore, forse perchè gia abbastanza preparata ai cambiamenti in atto.
Anche all'interno della Chiesa, durante la stagione di rinnovamento culminata nel Concilio Vaticano II, lo scautismo si è trovato al passo coi tempi, in un certo senso quasi in anticipo; i grandi temi del Concilio (l'immagine di Chiesa come "popolo di Dio" ed il nuovo ruolo riconosciuto ai laici, l'attenzione al mondo ed ai problemi dell'uomo, la forte centralità della Parola di Dio ed una nuova sensibilità liturgica, ed infine, anche il nuovo spirito missionario) sono, infatti, realtà tutte molto congeniali allo spirito ed all'esperienza dello scautismo cattolico in Italia.
Il clima culturale del dopoguerra, il nuovo ruolo della donna nella società e nella Chiesa, lo stesso rinnovamento conciliare, hanno creato successivamente l'occasione favorevole per la nascita di un'unica associazione di guide e scouts cattolici nella quale potessero convivere, nel rispetto reciproco e secondo il principio della coeducazione, ragazzi e ragazze:
era il 1974, nasceva l'AGESCI
(Associazione Guide E Scouts Cattolici Italiani)